Essere Genitori
Crisi di rabbia nei bambini: come gestirle?
La rabbia nei bambini rappresenta un segnale di crescita. Ma questo non significa che bisogna ignorare gli attacchi d'ira. Piuttosto, bisognerebbe imparare a riconoscerli e gestirli al meglio. Come fare? Ecco qualche consiglio!
29 luglio 2020
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La rabbia è un'emozione normale e sana. Molti bambini, però, faticano a rendersi conto della differenza tra la rabbia e l'aggressività, ovvero tra sentimenti e comportamenti.
Una volta che la rabbia si scatena, infatti, ben presto sorgono atteggiamenti di mancanza di rispetto e sfida nei confronti dei genitori o di altri bambini.
Il motivo? I bambini non hanno ancora la capacità di gestire le proprie emozioni, impareranno a farlo solo a da adulti. Nel frattempo, però, possiamo cercare di fargli capire come gestire questi sentimenti.
È fondamentale non lasciare che la rabbia si trasformi in aggressività e in atteggiamenti sbagliati, limitandola prima che degeneri.
Ma come fare a gestire le crisi di rabbia? Ecco i nostri consigli.
Capire i propri sentimenti: una tecnica di gestione della rabbia nei bambini
Insegnare ai bambini ad etichettare i loro sentimenti, in modo che siano in grado di verbalizzarli, può essere utile.
La rabbia deriva dalla frustrazione, dalla delusione, o ancora da imbarazzo e tristezza, tutti sentimenti che i bambini non hanno ancora imparato a riconoscere e, perciò, non riescono a gestire.
Parlare di ciò che si sente è fondamentale per riprendere il controllo delle azioni.
Se la rabbia si trasforma in violenza si può, ad esempio, dire al bambino: “ti senti arrabbiato e va bene, ma tirare calci o urlare, invece no”.
Insomma, mostrarsi empatici aiuta il bambino a non sentirsi solo quando affronta la rabbia.
Dare l'esempio nella gestione della rabbia
Il modo migliore per insegnare ai bambini come affrontare la rabbia è sicuramente quello di mostrare loro come gestiamo noi le emozioni quando ci sentiamo arrabbiati.
Perdere la calma è normale, anche da adulti, ma è importante evitare di farlo davanti ai bambini, oppure si possono affrontare i propri sentimenti in maniera costruttiva, parlandone e spiegando ai più piccoli, così che si rendano conto che anche ai genitori succede di sentirsi arrabbiati.
Se si perde la calma si può riprendere in un secondo momento il discorso con i propri figli, discutendo su quello che si sarebbe dovuto fare, anziché urlare e arrabbiarsi.
Gli si può dire che ci dispiace e che avremmo dovuto prenderci del tempo per far passare la rabbia, magari allontanandoci per riprendere le energie.
Le regole della rabbia
Qual è il vostro grado di tolleranza? Ogni famiglia ha delle regole e valuta quali siano per lei i comportamenti che possono essere accettabili e quelli invece che non lo sono.
Definire con attenzione e chiarezza le regole della rabbia può essere utile per rendere ai bambini più definita la situazione.
Aggressività, mancanza di rispetto, insulti, atteggiamenti distruttivi, lancio di cose… Sono tante le manifestazioni della rabbia. Quali tollerate e quali no?
Una pausa prima di combinare guai!
Spesso, dare ordini ai bambini quando sono al culmine della rabbia è inutile. Dire loro “non colpire tuo fratello!” sembra quasi un invito a farlo.
Meglio lasciarli sfogare per poi intervenire, suggerendo loro di allontanarsi e di tornare nel momento in cui si sentono meno arrabbiati.
Provate anche un kit della calma, che contenga oggetti utili per ritrovare il relax. Oppure, un timeout, cioè uno stop dato dai genitori nell'atteggiamento distruttivo, l'imposizione di un attimo di pausa per riprendere fiato e ragionare sul proprio comportamento.
La logica del rewarding
Comportarsi bene ha conseguenze positive, infrangere le regole, invece, porta solo negatività.
Utilizzare un sistema di ricompensa quando i bambini sono al culmine della rabbia può essere motivante.
Attenzione, però: non servitevi di quest'arma quotidianamente. I bambini sanno benissimo quali sono le regole da seguire, se il genitore gliele spiega, e questo metodo potrebbe diventare controproducente per voi genitori.
Abbiamo visto come aiutare i bambini a riconoscere le emozioni che provano e come possono gestirle.
Da genitore avrai sicuramente imparato a capire che tu per primo devi dare il buon esempio, quindi al bando urla e scenate, e benvenuti riflessioni e dialogo!