Essere Genitori
Punizioni ai bambini: sono davvero efficaci?
Per alcuni genitori le punizioni sono la via più efficace per educare i propri figli. Ma è davvero così? Scopriamolo insieme in questo articolo.
26 febbraio 2024
Indice dei contenuti
Le punizioni ai bambini sono senza dubbio una delle parti più complicate e di difficile gestione nel percorso educativo che ogni genitore affronta con i propri figli.
Per punizione si definisce – in questo caso – un castigo inflitto a un bambino in conseguenza ad una sua azione, un suo atteggiamento, un vocabolo utilizzato o qualsivoglia attività lo coinvolga.
Nel corso del tempo le punizioni ai bambini sono decisamente mutate e si è passati da un approccio molto severo e rigoroso ad un altro sensibilmente meno duro e determinato.
Questo ammorbidimento sulle posizioni genitoriali è senza dubbio la conferma di un sistema educativo molto più razionale e ragionato, in parte epurato da modi di fare legati al passato.
I genitori, infatti, si informano sempre più spesso su quali possono essere le giuste (se ne esistono) punizioni da dare ai bambini, senza lasciarsi ispirare dal “ho fatto sempre così” o dalla rabbia e dalla frustrazione del momento.
Ma è efficace dare una punizione al bambino?
La risposta, naturalmente, non è mai univoca e dipende dalle varie situazioni e dal carattere dei più piccoli.
In linea generale, la linea dei pedagogisti e degli psicoterapeuti è molto chiara.
Se il castigo non viene dato immediatamente dopo il comportamento scorretto o se il bambino non è in grado di allontanarsi dalla situazione in cui viene impartita, la punizione risulta quasi sempre inefficace.
Capita spesso, oltretutto, che il bambino non sia in grado di capire dove ha sbagliato per meritare il castigo e quindi la punizione non fa altro che aumentare il suo senso di umiliazione e disagio.
Quali devono essere, quindi, le caratteristiche di una punizione efficace per i bambini?
In primo luogo, quando è misurata al misfatto commesso dal bambino: una punizione eccessiva – o al contrario troppo morbida – non fanno che disorientare i più piccoli e non gli consentono di avere chiaro il valore di ciò che hanno fatto.
Le punizioni, inoltre, non devono essere troppo frequenti perché rischiano di creare ansia nel bambino e, al tempo stesso, di essere sottovalutate da chi le subisce.
La punizione ai bambini, per essere davvero efficace, deve avere sempre uno scopo educativo e deve essere ritenuta “giusta” anche da chi la deve scontare.
Un castigo non proporzionato al misfatto, infatti, provoca quasi sempre una reazione contraria a quella che la punizione voleva sanare.
Quando si punisce un bambino bisogna sempre tenere conto della sua età e spiegare in modo dettagliato il motivo della decisione presa, con un linguaggio adeguato alla capacità dei più piccoli di capire ciò che gli viene detto e con delle indicazioni su cosa cambiare per non incorrere più nella punizione.
Il castigo non deve provocare sofferenza nei più piccoli, ma soltanto aiutarli a capire quali sono i comportamenti corretti da seguire.
Le punizioni corporali ai bambini
Totalmente inefficaci e, anzi, dannose risultano essere le punizioni corporali inflitte ai bambini.
Queste, infatti, non fanno altro che provocare comportamenti aggressivi e provocatori nei più piccoli, con il rischio di cagionare – oltre a gravi lesioni fisiche – anche disturbi mentali, cognitivi e stress.
Il motivo? Quando un bambino riceve una punizione corporale, anche se smette il comportamento scorretto, non capisce il motivo per il quale il suo agire è sbagliato ed è soltanto portato a pensare che la violenza serva a limitare o risolvere i conflitti.
Anche gli attacchi verbali a voce alta con termini inappropriati e volgari sui più piccoli hanno lo stesso effetto di una punizione corporale o di una sculacciata.
I genitori dovrebbero assolutamente evitare questi atteggiamenti per dare un castigo al bambino, preferendo, come detto in precedenza, una punizione che sia equa, giusta e commisurata al misfatto e all'età del bambino.
Le punizioni per i bambini in base all'età
È doveroso sottolineare che prima dei 2-3 anni il bambino non ha i mezzi cognitivi per capire le motivazioni della punizione e, quindi, non ha nessun senso dargli nessun tipo di castigo.
La punizione per i bambini di 2 anni, quindi, non devono avvenire in alcun modo, ma devono essere sostituite da un invito alla calma fatto con toni autorevoli ma pacifici.
Per i bambini un po' più grandi, tra i 3 e i 6 anni la situazione cambia un po' poiché in questa fascia d'età riescono a capire le conseguenze di un comportamento errato.
È importante quindi, più della punizione in sé, spiegare le motivazioni dell'atteggiamento sbagliato e dare delle regole semplici ma inflessibili da seguire.
Tra i 6 e i 10 anni è il momento di dare ai bambini la possibilità di autodisciplinarsi, seguendo le regole date loro dai genitori e senza cadere nella tentazione di minacciarli se non portano a termine un eventuale compito.
Molto meglio, ad esempio, responsabilizzare i bambini rendendoli consapevoli che l'eventuale mancanza (come i compiti di scuola non fatti) ricadono poi su di loro.
Senza la possibilità che intervenga l'interessamento del genitore per sanare la situazione.
Dai 10 anni in su è il momento giusto per dare ai bambini delle eventuali punizioni per dei comportamenti poco corretti o per l'infrazione delle regole prestabilite.
I castighi, naturalmente, devono essere sempre adeguati al misfatto e sempre nell'interesse educativo del ragazzo.
Facciamo il punto
Le punizioni sono sempre un tema molto delicato in ambito educativo dal punto di vista genitoriale, ma abbiamo visto che non sono sempre così efficaci.
Devono essere commisurate all'età del bambino e soprattutto al tipo di errore commesso; applicare punizioni ingiuste o esagerate è infatti controproducente.
Ciò che è fondamentale per educare e responsabilizzare i figli è far sì che capiscano realmente dove e perché hanno sbagliato, così da ritenere giusta anche l'eventuale punizione.
Come in tutte le cose, anche nell'educazione serve il giusto equilibrio. Un'educazione fatta di punizioni non porterà nessun risultato, mentre insegnare ai figli la comunicazione e l'autodisciplina contribuirà alla loro educazione e crescita personale.